Le valvole 300-bis AG n.10

Alieno, Approfondimenti vari

Introduzione

La 300b è un valvola termoionica di potenza, un triodo creato dall’azienda americana  Western Electric (WE) intorno al 1930.

Gli amplificatori audio, sia quelli atti ad amplificare la variazione elettromagnetica colta dai pick-up delle chitarre elettriche che quelli per la riproduzione domestica di musica registrata, utilizzano valvole, da  prima, ovviamente, ma anche dopo l’avvento negli anni ’60 dei semiconduttori. Nei decenni successivi alla comparsa dei dispositivi di amplificazione a stato solido, i tubi termoionici, in virtù delle loro qualità sonore, non solo non sono divenuti obsoleti, ma si sono sempre più affermati nel mondo dell’ audio hi-end, continuando per altro a rimanere insostituibili  nei circuiti degli amplificatori per chitarra elettrica di alto livello.

Tuttavia la stragrande maggioranza delle valvole usate in audio non sono nate per  questo impiego. Le loro destinazioni erano, all’epoca, i congegni elettronici militari, industriali e  la telefonia. Non la 300b! Essa venne creata per amplificare i diffusori  nelle sale cinematografiche e per gli apparecchi destinati ai radioamatori. Venne ideata, cioè, quasi esclusivamente per una utilizzazione in ambito audio!

Per l’epoca fu un dispositivo molto potente e, con le sua media di 40.000 ore di durata, assai longevo. Ma ciò che l’ha fatta giungere fino a noi ammantata nella leggenda è la sua  distorsione molto bassa, questo saper suonare liquido, trasparente e vivido. Ciò le ha fatto incontrare i favori di molti audiofili e di costruttori di raffinati finali frequentemente in configurazione Single-Ended, ma non solo (vedi ad es. certi apparecchi push-pull Canary, McIntosh, Dynaco,ecc.),  quasi sempre di potenza compresa fra i 10 e 15 watt  (Alieno, l’amplificatore che verrà utilizzato per questa prova, però, fa eccezione).

La produzione della 300b originale Western Electric ebbe fine nel 1988. Da lì in poi le originali NOS  sono diventate a mano a mano sempre più rare e costose. Oggi sono pressoché  introvabili,  come lo sono le repliche più valide immediatamente successive, tipo le Cetron.

La realizzazione delle 300b continuò fuori dagli USA, nell’Europa dell’est, in Russia e in Cina, con livelli qualitativi inferiori, ma più a buon mercato. Ciò rese la 300b … forse peggiore, ma più popolare. E dalla sua popolarità è sgorgata una rinnovata aspettativa per una sua più elevata qualità.

Così, ai giorni nostri, la situazione è variegata. Credo che oggi la 300b più diffusa sia la  russa Electro Harmonix (EH), in versione standard  o “gold”, solo minimamente contrastata dalla più costosa JJ-Tesla. Nella fascia di prezzo compresa fra 100 e 400 Euro la coppia, anche diversi produttori orientali contribuiscono all’attuale possibilità di scelta.

Ma, oltre a ciò, esiste un’ hi-end delle 300b fatta da un’ elite di costruttori tesa ad inseguire ed emulare la gloria sonora delle WE del bel tempo che fu. Ed e’ proprio l’odierna crème de la crème  delle 300b l’oggetto di questo articolo, non le  N.O.S. o le antiche usate. Le nuove. Quelle di produzione attuale, costose, ma reperibili, belle e possibili. Per una fortunata (forse ….) contingenza, in questo periodo le ho pressoché tutte.

Alcune le ho acquistate  nuove. Altre invece le  ho reperite usate,  prese su internet o in prestito da conoscenti. Quali sono? E’ giunto il momento di presentarvele. La più costosa: la giapponese Takatsuki; la più strana: la teutonica Elrog; la classica  KR e l’Emission Lab con anodo mesh dalla Repubblica Ceca e le americane Sophia Electric Royal Princess e la regina …di seconde nozze.. Western Electric replica.

Proveremo a dar vita ad un serrato e spero utile confronto fra loro.

I contorni della prova

Ho avuto  a disposizione una coppia di 300b per ogni marchio citato.

Come è noto, le valvole non sono un prodotto digitale e non vengono tutte perfettamente eguali: ci sono variabili sonore più o meno piccole fra unità dello stesso tipo e marca. Nel caso di prodotti del costo e del livello oggetto di questa recensione, esse dovrebbero essere ridotte all’osso e quindi, l’aver potuto valutare una sola coppia per tipo, non dovrebbe aver inficiato la validità dei confronti.

Le  coppie di valvole in oggetto provengono da storie diverse: le KR hanno funzionato per una cinquantina di ore, le Takatsuki per un centinaio, le Elrog circa duecento,   mentre le altre  molto di più. Voglio dire che  non hanno lavorato per tempi eguali. Tuttavia l’amplificatore finale che ho impiegato calcola  il loro stato di utilizzo ed automaticamente tiene in ordine i vari parametri di funzionamento.

Si tratta di un apparecchio di alta fascia, nuovo e particolare: Alieno della S.I. Audio, un valvolare single-ended, OTL ed OCL che, sfruttando una tecnologia proprietaria detta “Loudspeakers Tube Direct”, può erogare fino a 250w (per maggiori informazioni vedi Audioreview n. 358: “LTD: una nuova generazione di amplificatori a valvole”). Monta due 300b, due KT 150, due ECC 82 (nella prima tornata di ascolti ho impiegato le Telefunken, nella seconda le Mullard) . Alieno è l’amplificatore che ha aperto le porte  del suono 300b in configurazione sigle-ended anche ai proprietari di diffusori ad efficienza media, come il sottoscritto.

Essendo OTL (Output Transformer Less),  privo quindi della colorazione sonora che ogni trasformatore d’uscita imprime nel suono dell’ampli, con Alieno si gode di  una sorta di “linea diretta” con l’effettivo suono delle valvole finali.

Inoltre, il fatto che questo apparecchio, durante la sua fase di accensione, compia automatiche tarature, come quella del bias, ed autonomi controlli, ha reso precisa, dai risultati costanti e anche comoda la gestione dei vari esemplari di tubi in prova.

In questo periodo  nella mia sala d’ascolto, invece di Avalon, ho i diffusori Conquistar, un due vie bass reflex  da pavimento, con doppio woofer e tweeter-midrange a nastro, di efficienza 92 db, uno speaker “rivelatore”, dal suono veloce e di grana finissima, fresco e rotondo, dalla affascinante gamma media, ma capace anche di addentrarsi nelle profondità delle basse frequenze con un  piglio abbastanza sufficiente per comprenderne estensione, impatto ed articolazione.

Fonti: lettore digitale AN, giradischi e braccio Basis 2500 Signature con testina Dynavector Te Kaitora Rua, stadio phono Sutherland.

La mia stanza, che misura 5,2 x 4 x 3 m., è  curata dal punto di vista acustico per poter aver la sensazione di uno spazio sonoro virtuale di dimensioni ben superiori a quelle reali, ricercando anche tridimensionalità, equilibrio tonale e vivido impatto dinamico. Chi vi scrive ritiene, sin da quando era un giovane audiofilo, che il controllo e la valorizzazione dei riverberi di una sala d’ascolto sia snodo cruciale per la qualità finale del suono. Per questo, nell’ormai lontano 1992, fui co-fondatore di Acustica Applicata, una piccola ditta toscana che si occupa di trattamenti acustici nei locali domestici adibiti all’ascolto o alla registrazione della musica, costruendo prodotti da essa stessa concepiti.  Il trattamento acustico del mio luogo d’ascolto è  effettuato quindi coi prodotti di Acustica Applicata: ho due colonne di DAAD 3 agli angoli dietro al punto d’ascolto; una parte del soffitto e la zona dietro ai diffusori  vede la presenza di alcuni DAAD 2 ed EcoDAAD. Di lato ed in mezzo ai diffusori sono disposti i risonatori variabili Volcano e Polifemo.

Credo sia corretto riferirvi che Acustica Applicata distribuisce anche l’amplificatore Alieno e i cavi De Antoni che, non a caso, sono inseriti stabilmente nel mio sistema personale unitamente al preamplificatore coreano Allnic.

Per questa prova ho impiegato le seguenti musiche:

  • CD – Peder Af Ugglas: Blue Departure – Rootsy 116.

Contaminazioni strumentali di grande impatto e trasparenza, dal  blues al country, al rock al Jazz.

  • LP – Carmen Gomes Inc.: Sings Belafonte – Rar -17-001

Cover di “Harry Belafonte sings the blues”. Curatissima registrazione live totalmente analogica effettuata dalla nuova etichetta audiophile Rhapsody A.R., distribuita in Italia da “The Recorderman”.  Una calda voce  femminile, una chitarra semiacustica con gli humbuckers, un basso, una batteria, immersi nell’acustica dell’auditorium della MTO di Hilversum, vicino Amsterdam.

  • LP –   Doug MacLeod: Exactly Like This – Reference Recordings RM-2513

I brani del doppio Lp 180 grammi half speed mastered  che ho utilizzato, letteralmente materializzano il cantante ed il suo strumento … lì davanti, al centro della scena. Un disco di pezzi blues  per voce, chitarra resofonica, pianoforte, basso e batteria, formidabile per dinamica e senso di presenza.

  • CD  –  Mravinsky: Bartok/Debussy/Stravinsky – Melodya MEL CD 00937

Di questa  registrazione del 1965, affascinante per molti aspetti, ho utilizzato il 3° e 4° movimento di  Bartok: “Musica per archi, percussioni e celesta” facendo riferimento soprattutto agli aspetti relativi alla ricostruzione spaziale dell’ambiente e dell’orchestra.

  • CD – David Lang: The Little Match Girl Passion – Harmonia Mundi  USA 807496

Il Cd contiene “I lie”, brano cantato dal gruppo corale Theatre of Voice, noto ai più per la scena iniziale del film premio Oscar “La Grande Bellezza” di Paolo Sorrentino.

Tuttavia ho utilizzato i brani corali e strumentali più complessi contenuti nel finale dell’opera che da il titolo al CD. E’ una registrazione sincera che, per essere goduta appieno, ha bisogno di un sistema dal suono equilibrato e trasparente, nonché rapido con i transienti e non avaro con le armoniche del registro alto.

  • LP – McCreesh: A New Venetian Coronation 1595  – SIGLP 287-

Distribuzione Sound and Music.

Una registrazione evocativa, magniloquente. Non un classico disco per audiofili, ma un’ opera importante, monumentale, con musiche di Andrea e Giovanni Gabrieli, Bendinelli e Hassler. Al di là della sua indubbia importanza culturale, l’ho utilizzato per capire le variazioni di … clima  sonoro.

Per  offrire una lettura più immediata delle mie valutazioni, ho  dato ai singoli parametri sonori una votazione in cui il valore massimo “100” rappresenta una utopistica perfezione assoluta.  Ciò per estensione in frequenza, immagine sonora, dinamica, micro contrasto, focalizzazione, per i quali  questa modalità mi è parsa più facilmente praticabile. In molte occasioni, oltre al voto, ho aggiunto brevi commenti. Nel caso del bilanciamento tonale invece mi è sembrato più corretto ed utile limitarmi a descrivere, anche ricorrendo ad iperboli , il clima sonoro creato da ogni singola coppia di 300b .

WESTERN ELECTRIC

Adesso vorrei parlarvi delle Western Electric (WE) utilizzate per la prova, poiché saranno il nostro riferimento.

Alcuni autorevoli recensori hanno potuto effettuare un confronto fra WE d’epoca e  quelle di produzione moderna. Hanno sostenuto che fra le antecedenti il 1988 e le più recenti vi fossero importanti similitudini sonore, ma che le vecchie rimanevano insuperate. Se questi pareri siano frutto di un imprinting dettato dalla leggenda o se  siano conseguenza di quel modo di pensare che porta a ritenere tutto ciò che fu sempre migliore di ciò che è  o che siano il risultato di ragionamenti su oggettivi dati di fatto, non sono in grado di affermarlo!

Ho però una convinzione: che non sia possibile ricreare, nel bene o nel male, oggetti come erano venti, trenta, quaranta o cinquanta anni or sono: l’aria è cambiata, i metodi e gli ingredienti non possono essere gli stessi, gli uomini sono diversi! Porsi l’obiettivo di costruire un prodotto esattamente uguale  ad uno del passato e’ mera utopia.

Ho ascoltato con attenzione e per molto tempo tanti dischi di musica sinfonica dell’epoca d’oro della stereofonia,  Decca, Mercury, Rca. Ho sentito gli originali e le ristampe. Siano esse state OMR, Chesky, Analogue Productions, Speaker Corner, Classic Records, ecc., non ne ho mai trovata una che fosse esattamente come il corrispondente  d’epoca. Tutte suonavano  costantemente in modo più o meno discrepante. Non sto mica affermando che erano peggiori!  Ne ho anche trovate di più limpide e dinamiche!

Sto semplicemente dicendo che erano differenti.

E’ possibile, forse lo è di più, che sia così anche per le valvole. Non credo, ad esempio,  che le 300B del 1960 fossero identiche né a quelle di venti anni prima né a quelle di venti dopo. Perciò trovo normale che quelle odierne possano essere un po’ differenti da quelle del passato, recente o remoto. Ma è altrettanto possibile che, se esiste un “minimo comun denominatore sonoro” Western Electric 300b, esso stia dentro ogni 300b WE, perciò anche in quelle più recenti. Quel modo di suonare è probabile che lo si ritrovi lì, piuttosto che in 300b russe, europee od orientali!

Perciò, la coppia di 300b manufactured in USA, con il marchio della azienda che le ha ideate, la Western Electric che ho disponibile, avrà il compito di fungere da riferimento. Lo farà, in ragione del nome e della storia, non per una supposta superiorità sonora. Viste le problematiche tecnico-pratiche nel fare i confronti oggetto di questo lavoro, stabilire ciò, serve come metodo al fine di cercare di garantire, al di là degli aspetti soggettivi, una sufficiente chiarezza ed omogeneità dei giudizi.

La coppia di WE  di cui usufruisco è del 2007. Riposa in una bella scatola di legno scuro. Due scatoline separate, stavolta in cartone blu con scritte arancio, proteggono ulteriormente le due valvole accoppiate. La garanzia Westrex, vergine immacolata, è adagiata ormai inutilmente intonsa sul fondo della scatola, assieme ai fogli coi rispettivi dati di targa degli esemplari.

Costavano circa un migliaio di Euro. Recentemente ho visto una coppia fabbricata nel 2005 offerta su eBay a quattro volte tanto! Venivano fatte a mandate. Sembra non fosse la qualità  che facesse difetto a quelle prodotte del primo decennio degli anni 2000, ma l’affidabilità. Pare che questa sia la causa della sopraggiunta interruzione della  produzione. Sembra anche che, risolti i problemi, essa riprenderà proprio quest’anno.

Come suonano

Equilibrio tonale: tendente al caldo, all’“avvolgente”.

Spingono soprattutto nella zona delle frequenze  medio basse e dei bassi superiori. Ciò conferisce una punta di calore al suono pur tuttavia senza renderlo ambrato o cupo. Se ne giova la piacevolezza  delle voci, dei legni del registro basso, ma anche della chitarra jazz  amplificata ed … il vibrare delle pelli dei tamburi.

Estensione in frequenza: 80

E’ una valvola “mediosa” che appare centrata sul range delle frequenze della voce, lasciando un po’ indietro i bassi inferiori e le frequenze più alte.

Microcontrasto, finezza di grana: 80

Dinamica: 85

Eccellente velocità ed impatto dei transienti, ad esempio, di batteria. Accurata distribuzione dell’energia nei crescendo.

Immagine sonora: 80

Più che trasportare l’ascoltatore là dove è stata fatta la registrazione, lo fa immergere  in un ampio spazio sonoro, circondandolo.

Messa a fuoco, senso di presenza, trasparenza: 90

La loro migliore caratteristica, soprattutto con le voci.

Tot = 415

Unitamente ad una eccellente messa a fuoco delle voci, la caratteristica saliente di questa  300b è il suono plasticamente muscoloso, michelangiolesco, adatto a sistemi audio che si avvantaggiano di un maggior apporto di energia nella regione dei medio bassi e del calore.

TAKATSUKI

Anche le due Takatsuki riposano in una scatola, ma il legno delle nipponiche è chiaro, più leggero e profumato di quello delle americane. Le si ordinano dal distributore Air Tight in Giappone ed arrivano dopo un mesetto, se sei fortunato. Sono le più costose del novero: fra una cosa e l’altra non le paghi meno di 1.800 Euro.

Sono le più simili come  forma ed  architettura interna alle WE.

Come suonano

Equilibrio tonale: neutro …. grigio perla!

Rispetto alle WE il suono è profondo, ma anche più aperto, fresco e leggero. Questo perché le Takatsuki spingono bene sia in gamma bassa che alle alte frequenze.

Estensione in frequenza: 90

Queste valvole fanno capire meglio il suono degli strumenti del registro più basso, andando più nel profondo e con articolazione più accurata. Inoltre traspare una maggior ricchezza d’armoniche degli strumenti del registro alto.

Microcontrasto, finezza di grana: 95

Questo è il parametro che, assieme al successivo,  segna la differenza qualitativa più significativa con le WE.

Dinamica: 95

La risposta ai transienti è più pronta quando su Alieno sono montate le Takatsuki, rispetto alle WE.

Ciò dona al suono un senso di profonda vividezza .

Immagine sonora: 85

I tubi giapponesi tendono a ricostruire un palcoscenico sonoro che privilegia la larghezza rispetto alla profondità, offrendo comunque una scena dall’ampio respiro.

Messa a fuoco, senso di presenza, trasparenza: 80

Totale =445

Sono universali, “tutto pasto”,  particolarmente indicate per i grandi sistemi di diffusori, per via del loro equilibrio, per l’energia e la velocità di risposta ai transienti a bassa frequenza. Il clima sonoro complessivo è più luminoso rispetto a quello che si crea con le WE, ma similmente “sostanzioso” e sempre raffinato.

SOPHIA ELECTRIC ROYAL PRINCESS

Valvole che in USA, dove vengono prodotte, costano intorno ai 1200 $ la coppia. Di forma classica, sono un poco più voluminose delle WE. Alla lusinghiera reputazione di cui godono per il suono , si contrappone una certo scetticismo circa la loro affidabilità.

Come suonano

Equilibrio tonale: nell’atmosfera di un tramonto in un giorno caldo e luminoso, prevalgono intriganti sonorità “mediane”, sinuose come il ventre delle danzatrici.

Estensione in frequenza: 80

Eccellente dalle basse superiori alle alte. Celano qualcosa più in basso.

Microcontrasto, finezza di grana: 85

Dinamica: 80

Immagine sonora: 85

Porta l’ascoltatore nella registrazione favorendo la profondità alla larghezza. Accurata scansione dei piani sonori.

Messa a fuoco, senso di presenza, trasparenza: 85

La magica presentazione delle voci e dei legni dal violoncello in su, non si conferma in modo così pieno ed immediato per gli strumenti del registro basso.

Tot: 415

Una coppia di 300B dal suono delizioso per il particolare retrogusto delle frequenze medie, soprattutto delle medio-alte. Voci presenti, liquide, nitide ed assieme  aggraziate, rotonde, con un “non so che” tutto loro.

E’ una valvola che pur essendo rapida negli attacchi transienti, mai li indurisce.

Il suo limite, a mio parere, sta nel non spingersi con decisione nelle profondità dei bassi.

Per la sua velocità di risposta nella regione della zona del calore unitamente al fatto di non restituire molta energia nell’area dei bassi inferiori, trovo questo tubo indicato per esaltare sistemi di diffusori dal suono raffinato, ma di dimensioni medie, posti in ambienti  con problemi alle basse frequenze non altrimenti risolvibili. Esaltante con  gli strumenti acustici, appare forse troppo gentile con certo rock ed, al tempo stesso, conturbante e timida con la musica sinfonica.

KR AUDIO

La  fabbrica fondata da Riccardo Kron risiede in Cechia. I prodotti KR sono distribuiti in Italia da Tektron di Palermo. Fra essi le valvole 300b, vendute a 790 Euro la coppia. Leggermente più bassa e larga, ha dimensioni esterne simili alla WE.

Come suonano

Equilibrio tonale: la …. meno valvolare del gruppo. Non mediosa. Simile alla Takatsuki.

Estensione in frequenza: 90

La KR si destreggia con equilibrio ed autorevolezza già dai bassi inferiori fino ai suoni più acuti con un accenno di abbagliamento in  qualche passaggio caratterizzato da  maggior energia nella regione dei medio-alti (sospetto però che ciò sia da imputarsi all’ancor scarso numero di ore suonate dalla coppia in prova).

Microcontrasto, finezza di grana: 80

Dinamica: 95

La miglior caratteristica di questa valvola.

Immagine sonora: 75

Scatola sonora dalle proporzioni corrette, ma leggermente più piccola rispetto alle 300b americane.

Messa a fuoco, senso di presenza, trasparenza: 80

Tot = 420

Una 300b “correntosa”, energica, con bassi più profondi ed articolati  rispetto alla WE. Non  ha però una resa egualmente tridimensionale con le singole immagini sonore virtuali. Somiglia un po’ alla Takatsuki, la quale però offre una grana più fine e più eleganza nei medio-alti. Da scegliere per le sue capacità dinamiche e da … utilizzare come iniezione di vitalità in amplificazioni che devono pilotare diffusori non facili.

EMISSION LAB

Più alte e quasi fungiformi, assieme alle Elrog, le Emission Lab sono le 300b con la forma che più si allontana da quella classica.

Si acquistano in Germania da Jac Music, ma si possono reperire anche in Italia da Clinamen Audio di San Benedetto del Tronto. Di tipo  Mesh (placca traforata; in teoria: meno watt, ma più qualità), quelle in prova sono le più sofisticate e costose  della casa ceca: circa 800 Euro la coppia.

Come suonano

Equilibrio tonale: come una notte stellata, “profonda”, tersa e luminosa.

Estensione in frequenza: 90

Microcontrasto, finezza di grana: 90

Dinamica: 80

Immagine sonora: 90

Porta l’ascoltatore nella registrazione restituendo ampiezza e favorendo la tridimensionalità del soundstage. Accurata scansione dei piani sonori.

Messa a fuoco, senso di presenza, trasparenza: 85

Nitidezza, solidità e tangibile sensazione di presenza per ogni strumento.

La “plasticità” è inferiore a  quella della WE.

Tot: 435

Avvertenza – Un appassionato del senso di presenza e della ricostruzione dell’immagine sonora come il Vostro recensore, con un suono con queste caratteristiche va a nozze (sempre che “ andare a nozze” abbia ancora una accezione positiva…) e quindi c’è il fondato dubbio che egli sia stato, nella fattispecie, un po’ più soggettivo (o meno obiettivo, che dir si voglia).

ELROG

Cilindriche e luminosissime, per averle si ordinano direttamente al fabbricante teutonico, che le produce ad  intermittenza, sborsando 1060 Euro.

Come suonano

Equilibrio tonale: neutro …. perla chiaro!

Estensione in frequenza: 90

Offre una grande estensione e un bell’equilibrio intriso di nobile eleganza.

Microcontrasto, finezza di grana: 90

Dinamica: 90

Immagine sonora: 90

Messa a fuoco, senso di presenza, trasparenza: 95

Questo è il parametro dove i triodi tedeschi si distinguono da tutti gli  altri. Nell’ambito degli strumenti del registro medio rivaleggiano con le WE per capacità di messa a fuoco. Tuttavia le Elrog riescono ad offrire nitidezza e presenza sia ai piatti della batteria  accarezzati dalle spazzole che alla tavola armonica dei legni del registro più basso.

Totale = 455

La più vivida,  la più trasparente. Quella che, più delle altre, può creare l’illusione di suono vero.

ELECTRO HARMONIX GOLD

Allo scopo di fornire un termine di paragone “basso”, mi è sembrato utile includere nell’articolo anche le impressioni d’ascolto su questo tubo russo assai diffuso. Confronto ovviamente impari: queste valvole costano circa 230 euro la coppia!

Come suonano

Equilibrio tonale: chiaro luna piena.

Estensione in frequenza: 80

Non differiscono in modo drammatico dalle 300b di alta qualità in termini di estensione in frequenza. Soprattutto arrivano loro vicino nella zona delle basse frequenze (dipende dai singoli esemplari).

Microcontrasto, finezza di grana: 60

Su questo piano il solco con le 300b stellari si dilata, soprattutto nella regione dei medio-alti e degli alti, specie incrementando il volume.

Dinamica: 70

Non sono super-esplosive, ma nemmeno fiacche!

Immagine sonora: 75

Offrono un palcoscenico generoso, ma con una ricostruzione meno accurata,  più grossolana.  Tuttavia, con Alieno, ciò lo si può affermare solo dopo aver sentito

le altre …..…..

Messa a fuoco, senso di presenza, trasparenza: 65

Ok. Non restituiscono le singole immagini sonore nel modo plastico, ben scolpito e trasparente come sanno fare i tubi migliori e sono in grado di una inferiore sensazione di trasparenza. Ma lo si può comprendere solo dopo aver “assaggiato”  le altre ……

Totale = 350

Non tanto  nell’energia, ma nella … classe sta la differenza fra questa coppia di EH Gold e le altre valvole in prova. E’ la superiore ricchezza di tessuto sonoro, il “portamento” delle 300b più costose, a determinare il divario. Tuttavia, anche con le EH è un gran bel sentire. Sono 300b, c’è poco da fare!

Ascoltando a lungo

Vi ho appena riportato le mie valutazioni personali sui tubi termoionici  oggetto di questo test d’ascolto. Le ho espresse in cifre aggiungendo qualche  breve commento. Sono il frutto di ascolti di tipo A-B-A, ovvero prima la WE, poi ,ad es. la KR, per tornare di nuovo alla WE. Dopo ciò, alla ricerca di conferme o di smentite, ho effettuato confronti A-B (es. : Elrog versus Takatsuki).  Il tempo necessario per cambiare una coppia con un’altra (spegnere l’ampli, lasciare raffreddare quelle da sostituire, toglierle e mettere quelle successive, scaldarle) è stato di circa tre quarti d’ora. Perciò parliamo di confronti A-B-A ed A-B che potremmo definire come ”slow”, ovvero  non così serrati. Questa modalità, benché lenta, non è tuttavia assimilabile alla valutazione di dispositivi audio attraverso sedute d’ascolto effettuate  utilizzando per molto tempo i medesimi componenti. Questa strategia d’ascolto è da esperire per valutare cosa accade fra l’oggetto della recensione e l’ascoltatore in un rapporto confidenziale e duraturo.

Perciò ho lasciato che  una coppia di valvole stesse  montata su Alieno per più giorni, prima di sostituirla con la successiva.

Debbo dire che tubi di così alta qualità non si fanno molto rimpiangere l’un l’altro. A questi livelli, dopo qualche ora d’ascolto successiva ad una sostituzione, le differenze appaiono ….  ben “tollerabili”. Tuttavia, al gioco lungo, le valvole con più dinamica e con tonalità sostanzialmente neutra  si lasciano preferire.

CONCLUSIONI

Come si può evincere dalle sintesi numeriche, a mio parere, la differenza in termini di valore totale fra le sei coppie di valvole oggetto di questa prova d’ascolto, non è ….drammatica.

Ognuna offre un suono di qualità  eccellente,  favorendo alcuni aspetti sonori più di altri. La giapponese e la tedesca sono quelle con la performance più alta in molti aspetti sonori ed è per questo che, a mio avviso, sono da preferire.

A sua volta la ELROG vince il ballottaggio con la Takatsuki per via di una gamma alta un pizzico più aperta e vivida. Nel mio sistema, suscita una più convincente illusione di veridicità, di “freschezza” sonora.  Nel campo della focalizzazione è ben contrastata dalla Western Electric.

Le due coppie di valvole provenienti dalla Repubblica Ceca hanno in comune una ottima resa sui bassi, ma offrono un’impronta sonora sostanzialmente differente: la KR è muscolosa, energica, dinamica; la coppia Emission Lab offre un suono elegante, più introspettivo e una migliore immagine sonora.

La Sophia è suadente sulle voci, ma non alla maniera della WE (o della Takatsuki o della Elrog). Lo è in un altro modo. E’ una valvola da scegliere se si vuole proprio quel suono lì o se si ha la situazione di acustica ambientale già descritta.

Insomma, le due 300b americane, Sophia e WE, offrono “interpretazioni” della gamma media …. diversamente affascinanti.

La Takatsuki è significativamente la coppia di 300b  più costosa del novero. Come detto, combatte con la Elrog per salire sul gradino più alto del podio (soprattutto quando su Alieno ci sono le due ECC 82 Telefunken).  Supponendo che il mio giudizio non sia stato accurato, anche qualora sia con certezza la migliore coppia del test,  è mia convinzione che la sua ipotetica più elevata qualità sonora, nei termini da me avvertiti, non giustifica la differenza di costo con le valvole europee.

Perciò,  risiedendo in Europa e desiderando dotare un amplificatore che monta le 300b di una valvola di qualità più elevata rispetto a quella offerta dal costruttore dell’ampli, la mia scelta cadrebbe sulla coppia tedesca o su una delle due ceche.

Fra queste sceglierei la Elrog (soprattutto quando su Alieno ci sono le Mullard Ecc82). Sa far volare la musica con qualsiasi catena che suoni equilibrata. Nel caso che un sistema amplificatore – diffusore – ambiente  abbia la necessità di veder meglio valorizzati i suoni del registro inferiore, la Emission Lab rappresenta un’alternativa di classe e più abbordabile.  Opterei per la KR con sistemi di diffusori più complicati da pilotare o quando l’ ascolto è  prevalentemente dedicato al rock.

Volendo definire un podio per … valori “assoluti”, direi:

1) Elrog, Takatsuki, 3) Emission Lab

Volendolo stabilire dal punto di vista dei costi rispetto alla qualità :

1) Elrog , Emission Lab; 3) KR

Infine, secondo i miei gusti più “viscerali”:

1) Elrog; 2) Emission Lab; 3) Western Electric , Sophia

Come si sarà notato, comunque la rigiri, sono le Elrog quelle che preferisco.

Fino a prova contraria.

Buone note.

Italo Adami

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